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Cambio di destinazione d'uso BETA

mutamento della destinazione di appartamenti, uffici, magazzini, negozi, garage, box, depositi etc..

tipologie di cambio di destinazione d’uso, requisiti, fasi del procedimento, controlli, costi

Introduzione

La destinazione d’uso è quella a cui è attualmente adibito un edificio o parte di esso ed è desumibile dalla documentazione rilasciata dal Comune con licenza ediliza, o concessione edilizia, permesso di costruire o altri titoli abilitativi.

La destinazione d’uso non va confusa con le categorie catastali utili per individuare la rendita ai fini fiscali.

È possibile modificare la destinazione d’uso attuale dell’immobile o di porzione di esso passando tra le seguenti destinazioni o anche nell’ambito della stessa categoria: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva-direzionale, commerciale, rurale. Ad esempio si può trasformare un garage o un fondo in negozio o laboratorio artigianale oppure trasformare un laboratorio artigianale in un bar.

Tipologie di cambio di destinazione d'uso

Cambio di destinazione d’uso in assenza di interventi edilizi oppure in caso di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro e risanamento conservativo

Titolo richiesto: SCIA

Cambio di destinazione d’uso in caso di ristrutturazione edilizia

Titolo richiesto:

  1. SCIA in assenza di aumenti di SUC/volume e senza modifiche della sagoma e dell’area di sedime;
  2. Permesso di Costruire in presenza di modifiche della sagoma e dell’area di volume;
  3. Permesso di Costruire se l’intervento ha luogo negli insediamenti esistenti che rivestono valore storico e culturale.

Cambio di destinazione d’uso in caso di ristrutturazione urbanistica

Titolo richiesto: Permesso di costruire

Cambio di destinazione d’uso all’interno della stessa categoria o per i locali già adibiti a esercizio di impresa

Titolo richiesto: Comunicazione di inizio lavori asseverata

Requisiti

Soggetti a cui è riconosciuto il diritto di inoltrare la richiesta di titolo abilitativo per cambio di destinazione d’uso:

• proprietario;

• usufruttuario;

• affittuario con titolo a costruire;

• altro titolo di diritto reale di godimento sull’immobile.

Le fasi del procedimento

Per ottenere il cambio di destinazione d’uso di un immobile, o parte di esso, si individuano quattro (4) fasi consequenziali di tipo tecnico/amministrativo.

a. Richiesta titolo abilitativo

b. Presentazione Inizio lavori

c. Presentazione Fine lavori

d. Presentazione Agibilità.

Le prime tre fasi, connesse alle eventuali opere edilizie necessarie, si articolano sulla base di una sequenza di relazioni, asseverazioni, elaborati progettuali, assensi, pareri e Durc di regolarità dell’impresa, da presentare al SUAPE, nonché sul calcolo del contributo di costruzione, laddove necessario e sulla ricevuta di pagamento degli oneri compresa la monetizzazione degli standard urbanistici, quando prevista.

La quarta fase – l’Agibilità – prevede la presentazione di elaborati, documenti e certificazioni attestanti che l’opera realizzata corrisponda al progetto e soddisfi le condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza.

Controlli

Il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale esercita, anche secondo le modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti comunali, la vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia nel territorio comunale per assicurarne la rispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizioni degli strumenti urbanistici e alle modalità esecutive fissate nei titoli abilitativi.

Costi

Si intendono:

i diritti di segreteria variabili da Comune a Comune e approvati da appositi regolamenti;

il contributo di costruzione relativo all’incidenza degli oneri di urbanizzazione e al costo di costruzione disciplinato dal Titolo V, Capo IV della L.R. 1/2015;

le spese relative agli onorari da corrispondere ai professionisti incaricati.

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